Come tanti altri paesini siciliani, le origini di Castroreale risalgono a un periodo indefinito. Durante il Medio Evo era conosciuto come “lu castru” ma divenne importante grazie a Federico II di Aragona, che amava andare a caccia nelle aree circostanti il villaggio, decidendo così di costruirvi un castello. Purtroppo i terremoti lo distrussero ed oggi ne resta una sola torre. Tuttavia il fascino medievale di Castroreale rimane. È un luogo ideale per passeggiare ed oziare per un paio d’ore. Da entrambe le estremità di Corso Umberto si può godere di bellissimi paesaggi. Le chiese conservano opere d’arte di Antonello Gagini: l’ Annunciazione nella chiesa di Sant’Agata, il sepolcro di Geronimo Rosso nella chiesa di Santa Maria di Gesù che mantiene anche bei portali in stile Catalano, la statua di Santa Caterina nella chiesa di Santa Maria Assunta con un campanile del 1500. A pochi chilometri da Castroreale è possibile raggiungere la famosa Villa Romana di San Biagio.
La villa si pone come ampliamento della precedente costruzione datata al I secolo a.C., come si evince da alcuni pavimenti coperti da un impasto di grasso di calce e pezzi di piccole dimensioni utilizzate dagli antichi romani per garantire una impermeabilità assoluta. L’edificio a pianta quadrata comprendeva un cortile interno circondato da un portico che si sviluppava in una serie di otto colonne per lato. Tra il salone ed il cortile si apre il Tablino, che è la stanza principale delle case romane che serviva come sala da ricevimento e per conservare i documenti di famiglia. La stanza il cui pavimento era fatto di marmi colorati e intarsiati uniti come un mosaico, mostra alle pareti resti di pitture. Accanto alle rovine della villa in una piccola stanza, sono esposti al pubblico frammenti di sculture, stucchi e ceramiche che arredano la ricca casa.