Informazioni Generali

Informazioni generali sul porto di Messina

Vai alla pagina

Orari e Traghetti

Orari dei collegamenti marittimi nel porto di Messina

Vai alla Pagina

Come Arrivare

Info utili su come raggiungere il porto di Messina

Vai alla pagina

Caratteristiche Strutturali

Lo specchio acqueo del Porto di Messina , che si inscrive in una sorta di ellisse i cui assi sono pari a circa 950 e 1.000 mt., raggiunge una superficie di c.a. 75 H.A.

Le aree portuali, invece, occupano una superficie complessiva di c.a. 50H.A. Il porto di Messina, pienamente integrato nella struttura urbana della città, è un porto naturale interamente provvisto di banchine che offre un sicuro rifugio da qualsiasi vento. La sua imboccatura, orientata a NW, è larga circa 400 ml. e si estende tra il Forte S. Salvatore e la sede operativa della capitaneria di Porto.

Il settore di traversia è di 11° (Greco e Greco – Levante), mentre i venti che interessano il porto sono, oltre quelli del I° quadrante, anche quelli del 2°. I fondali (costituiti essenzialmente da sabbia) raggiungono, nella zona NE dello specchio acqueo una profondità massima di 65 mt. (in prossimità della boa per giri di bussola).

La profondità media dell’intero bacino (a c.a. 100 metri dalle banchine) è pari a 40 mt., mentre i fondali in banchina sono ricompresi tra i 6,5 mt. e gli 11 mt. Le banchine, attrezzate con gru, fisse e mobili, e dotate di binari per i collegamenti ferroviari, si estendono per c.a. 1.770 metri.

Nell’accesso in porto occorre mantenere la dritta verso il fanale verde, posto in prossimità della sede operativa della Capitaneria di Porto, mentre in uscita occorre mantenere la dritta verso il fanale rosso, posto in prossimità del Forte S. Salvatore. Notevole è il traffico traghetti.

Banchine

Informazioni sui Terminal e le Banchine presenti nel porto di Messina

Servizi del Porto

Tutti i servizi offerti dal porto di Messina

Storia e Mito: Porto di Messina

La città di Messina ha tradizioni marinare antichissime grazie ad un porto che per secoli ne ha influenzato lo sviluppo economico, commerciale, politico e quindi la storia e lo sviluppo urbano. Il primo nome greco della città, Zancle, deriva proprio dalla caratteristica forma di falce dell’ansa portuale. Già in epoca preistorica il porto di Messina era posizionato su una rotta di fondamentale importanza per i traffici mediterranei ma con l’avvento dei Romani divenne addirittura il principale dell’isola. È il periodo in cui la città divenne “Civitas foederata” di Roma ottenendo numerosi privilegi anche nel settore marittimo e commerciale. Tale centralità e importanza subirono una battuta di arresto durante le dominazioni dei Bizantini e degli Arabi. I Normanni, invece, e il conte Ruggero in particolare, riportarono Messina e il suo porto in auge.


La città divenne in questo periodo sede del Consolato del Mare, tribunale formato da consoli liberamente eletti da mercanti e navigiorum primates che emanava norme ed ordinanze per la regolamentazione dei rapporti tra i commercianti, esentava i messinesi da gabelle, dogane ed altri pagamenti per mare e per terra e stabiliva altri vantaggi commerciali che potenziarono ancora di più i traffici. Il Consolato del Mare, la costruzione di un nuovo arsenale e della Darsena, l’istituzione di un Ammiragliato con giurisdizione sul porto, sulle coste, sul litorale e sulle costruzioni navali, insieme  a molti altri privilegi riconosciuti alla città, contribuirono quindi a renderla uno dei porti più importanti del Mediterraneo, sia dal punto di vista militare che commerciale. In età medievale, quando quasi tutte le città italiane erano soffocate dalle retrograde istituzioni feudali, Messina era sottoposta a un regime così aperto da potersi affiancare a quello delle Repubbliche Marinare.

Battello a Messina di Notte
Vista area Duomo di Messina notturna dall'alto

A tutto ciò si aggiunse nel 1197 la concessione da parte di Enrico VI del Porto Franco, che consentiva ai messinesi di importare ed esportare liberamente tutte le merci trattate, senza pagamento di alcun balzello o dazio. L’attività economica e i commerci furono floridi per secoli, ma i privilegi goduti da Messina inasprirono i rapporti con le altre città concorrenti dell’isola e soprattutto con Palermo, la cui classe dirigente riuscì a convincere i governanti spagnoli a ridurre i vantaggi e i benefici di cui godeva la città e il suo porto. Il Senato messinese allora cacciò lo Stratigò spagnolo e si alleò nel 1674 con i francesi. Tale alleanza durò molto poco e il rientro degli spagnoli coincise con l’abolizione di tutti i pri-vilegi e dello stesso Porto Franco. Con i Borboni la città tentò di recuperare i traffici e gli scambi che tanto l’avevano resa florida in passato, cercando di attirare nuovamente com-mercianti e imprenditori stranieri. Il Porto Franco fu istituito nuovamente nel 1784 e dopo alterne vicende esteso nel 1848 a tutta la città, fino ad essere abolito definitivamente nel 1879. Alla fine dell’ ‘800 sorsero nella città edifici strumentali dell’attività marittima come il mercato coperto, i magazzini generali e la stazione dei traghetti. Il sisma catastrofico del 1908 e i danni ingentissimi che tutta la città subì portarono ad una contrazione dei traffici e delle attività portuali. La ricostruzione delle strutture portuali, realizzata negli anni trenta, ricalca in parte la sistemazione ottocentesca. Il XX secolo ha visto lo sviluppo nel bacino portuale di una significativa attività cantieristica e l’ubicazione a Messina di una base navale della Marina Militare italiana e del relativo Arsenale. Con l’istituzione dell’Azienda Mezzi Meccanici e dei Magazzini del Porto, assorbita dal gennaio 1995 dall’Autorità Portuale di Messina, le operazioni commerciali hanno ricevuto nuovo impulso e il settore crocieristico ha goduto di un incremento dei traffici veramente significativo, tanto da far diventare il Porto di Messina fra i primi in Sicilia in quest’ultimo settore.

Vista Area Duomo di Messina Dall'Alto

Mitologia e Leggende

Messina è per antonomasia la “Città dello Stretto” da sempre oggetto di narrazioni mitologiche e di leggende. Al mito di Saturno (Crono) viene ricondotta la caratteristica formazione geologica del porto di Messina: egli con una falce evirò il padre Urano e quest’ultimo, adirato, lanciò l’attrezzo in direzione dello Stretto originando quella lingua di terra dalla particolare forma di falce.  Fu poi il mitico gigante Orione, figlio del dio Nettuno, che su incarico del re Zanclo adattò la falce a bacino portuale. La separazione della Sicilia dalla Calabria, con la conseguente formazione dello Stretto di Messina, viene attribuita ad un poderoso colpo di tridente del Dio Nettuno (Poseidone). E poi ancora, il mito di omerica memoria di Scilla e Cariddi, i due terrificanti mostri terrore dei naviganti per millenni, giustifica i  pericolosi    gorghi (fra cui quello detto “u Garofalu”, proprio al di fuori del porto) che interessano questo tratto di mare.


Gabbiani in Volo e panorama su Capo Peloro (ME)

Ed, altresì, la leggenda della Fata Morgana identificata oggi in un raro, se non unico, fenomeno di rifrazione ottica. Ed infine, la leggenda di Colapesce, prodigioso pescatore dello Stretto che, in fondo al mare, vide la colonna Peloro sulla quale poggia la cuspide settentrionale della Sicilia quasi in punto d’infrangersi. Allora, temendo che la sua Messina potesse sprofondare da un momento all’altro, volle sostituirsi ad essa e corse a sorreggerla per l’eternità.

Con D.L. 23/10/2018 n. 119, convertito dalla Legge 17/12/2018 n. 136, l’Autorità Portuale di Messina è stata sostituita dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto con competenza sui Porti di Messina, Milazzo, Tremestieri, Reggio Calabria e Villa San Giovanni

Crocierismo

I Porti di Messina e Reggio Calabria sui quali si estende la competenza dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, pur avendo carattere polifunzionale, si contraddistinguono per una forte vocazione crocieristica grazie ad un territorio circostante dalle fenomenali ricchezze turistiche ed alla posizione invidiabile in cui essi si collocano.

Scopri di più
STATISTICHE

Statistiche del Porto di Messina

Le statistiche riguardanti le tonnellate di merci, il numero di passeggeri e il numero di croceristi transitati al Porto di Messina.

MERCI

7,131,391t

Anno 2021

PASSEGGERI

7,769,231

Anno 2021

CROCIERISTI

156,322

Anno 2021

Galleria Fotografica Messina

Scopri di più sul turismo nello Stretto di Messina

Visita i siti di Enti e Organizzazioni e scopri di più sui luoghi di intrattenimento, natura, relax, cultura, enogastronomia e tanto altro che lo Stretto è in grado di offrire.

Scopri di piùVedi gli Itinerari disponibili